REGGIO EMILIA – Nei nidi e nelle scuole d’infanzia del Comune di Reggio il tempo prolungato dalle 16 alle 18 verrà a breve messo in atto, ma solo una parte delle famiglie che hanno richiesto questo servizio sarà soddisfatta. Il perché è da attribuire all’organizzazione legata alle norme anti covid.
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“Alle famiglie possiamo dire che partiremo con il tempo lungo nei tempi che avevamo annunciato e dunque dal 2 novembre”, afferma Nando Rinaldi, direttore dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia del Comune di Reggio.
I bambini per i quali le famiglie hanno richiesto il tempo prolungato dalle 16 alle 18 negli asili nido, sono 68: le domande che verranno soddisfatte saranno 43. Per quanto riguarda le scuole d’infanzia le richieste pervenute sono 160, 61 quelle che verranno soddisfatte. In merito alla domande si tratta di numero analoghi al quadro pre covid: stiamo parlando di circa 230 bambini che rappresentano il 9,5% del totale degli iscritti. “Si, sono numeri in linea con lo storico delle domande”, dice Rinaldi.
Le ragioni di questa situazione, ossia della difficoltà a coprire tutte le richieste deriva dalle regole organizzative imposte dall’emergenza sanitaria con la ripartizione dei bambini nelle cosiddette bolle. In sostanza se prima a un insegnante per il tempo prolungato potevano essere affidati bambini di più sezioni, ora questo non è più possibile e occorre personale in più. Per soddisfare tutte le domande sarebbe necessaria l’assunzione di 21 educatori nei nidi e di 35 insegnanti nelle scuole d’infanzia.
Ma il reperimento non è facile. Il Comune di Reggio si era rivolto per il servizio a sei cooperative sociali, ma nessuna ha partecipato alla gara che dunque è andata deserta. “Abbiamo riscontrato una grave difficoltà nel trovare personale, tenendo conto che il personale deve possedere determinati requisiti formativi”, chiosa Rinaldi.
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