REGGIO EMILIA – Il presidente di Istoreco Arturo Bertoldi è stato ospite del nostro settimanale Decoder e ha raccontato qual è la filosofia che ispira le attività dell’istituto.
“Uscire dai libri e far conoscere alle persone cosa è successo e dove – ha spiegato-. Vale per Auschwitz, ma anche per il progetto Buco Nero. Puoi studiare il Fascismo su un libro, un’altra cosa è scoprire che di fianco alla fermata dell’autobus che prendi per andare a scuola i fascisti hanno ucciso una persona”.
Bertoldi racconta così il “metodo Istoreco”. L’idea che c’è dietro il successo dei Viaggi della Memoria, arrivati quest’anno a più di 1.500 partecipanti, così tanti da dover chiudere le iscrizioni. O il successo del progetto Buco Nero, sulla nascita del fascismo a Reggio, con passeggiate lungo le strade della città e dei paesi che portano chi vi partecipa a scoprire episodi dimenticati e storie di vita e di morte, di crudeltà e di coraggio. Uno dei prossimi passi, spiega Bertoldi, sarà quello di conoscere meglio i protagonisti del Ventennio a Reggio.
“Dobbiamo cominciare finalmente a parlare dei fascisti. Spesso si è parlato dei partigiani, di fronte è come se ci fossero dei personaggi quasi astratti. E invece quei personaggi hanno nomi e cognomi e per più di 20 anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo nella nostra provincia”.
Chiediamo a Bertoldi se, come presidente di un istituto storico della Resistenza, è preoccupato da un governo guidato da una forza politica erede del Movimento sociale: “Ci sono stati segnali non positivi, ma sono fiducioso che l’essere al governo costringa quell’area politica a fare davvero i conti con il proprio passato”.
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