CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Artigiani sotto i riflettori e per loro applausi a scena aperta. E’ stato davvero uno spettacolo speciale quello che sabato sera, in prima assoluta al Parco Tegge di Felina, ha chiuso il festival “Storie dell’Appennino”.
I protagonisti di “Operapaese working class” sono state le tante persone che portano avanti alcune delle più antiche tradizioni della nostra terra. Un lavoro firmato da Giorgio Battistelli, compositore premiato con il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia, invitato da Icarus Ensamble a creare un progetto nel quale gli strumenti della formazione tra le più apprezzate per la valorizzazione della musica contemporanea affiancassero gli artigiani, insieme ad un coro di donne.
Dal pasticcere ai muratori, dal falegname all’arrotino, al battitore della forma di formaggio: tutti sono stati performer delle loro professioni, occupazioni al giorno d’oggi in via d’estinzione, in sintonia con i tempi musicali e teatrali previsti dalla partitura, in un gioco di incastri che ha dato risalto agli antichi mestieri. Un progetto non solo ambientato in Appennino, ma che ha voluto rendere questo territorio protagonista attraverso la sua gente, le sue professioni e la sua storia. “Si è voluto esplorare il legame profondo tra la cultura del lavoro artigianale e quella della composizione del teatro musicale – ha detto Battistelli, riconosciuto nel mondo come grande autore di progetti di teatro sperimentale – un dialogo tra due mondi solo in apparenza distanti”.
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