Arte urbana pubblica per un abitare più solidale. VIDEO

REGGIO EMILIA – “Abit-Arte” è il progetto promosso dalla Cooperativa Case Popolari Mancasale e Coviolo, che ha portato alla creazione di due opere di arte pubblica – un murale collettivo e una scultura in ferro. Nella realizzazione del murale sono stati coinvolti gli stessi artisti che già nel 2010 avevano dipinto gli edifici della Cooperativa: Gola Hundun, Kenor e Zosen. La scultura, raffigurante una donna, è invece un dono dell’artista spagnolo Kenor. La presidente della Cooperativa Roberta Pavarini ci spiega il messaggio che sta dietro ai lavori presentati. “Il significato dell’energia che può distruggere, ma anche rigenerare e ricreare spazi e contesti nuovi, è un po’ il significato di queste opere artistiche, che hanno colorato i nostri muri e le nostre case”.

Dopo il recente intervento di riqualificazione energetica, la cooperativa di abitanti dei quartieri di Santa Croce e Mancasale ha avuto un ruolo centrale nel riproporre l’arte come uno strumento per raccontare le fragilità del luogo e promuovere le tematiche di solidarietà, inclusività e sostenibilità ambientale. “Già 12 anni fa i murales erano un tratto distintivo di questo quartiere – dice l’assessore Lanfranco De Franco – Dopo aver fatto il cappotto, la scelta di reinvestire sull’arte pubblica è una scelta di grandissima lungimiranza e di visione sociale e culturale”.

Grande anche l’entusiasmo degli artisti che sono tornati a collaborare con quella che ormai è diventata la “grande famiglia di Reggio”. “E’ stata una grande avventura, che ci ha permesso di lavorare di nuovo insieme su un concetto che ci è caro, quello della giustizia”, sottolinea l’artista Gola Hundun.

Nel corso della settimana in cui sono state realizzate le opere, gli abitanti del quartiere Santa Croce hanno condiviso esperienze di vita e racconti che faranno poi parte delle testimonianze raccolte all’interno del progetto “Esperienze di comunità” della Fondazione Manodori.