REGGIO EMILIA – Niente più custodia cautelare in carcere per i fratelli Nicola (36) e Giuseppe (32) Arabia. Il gip Luca Ramponi ha concesso a entrambi gli arresti domiciliari. Il primo li osserverà a Cutro (Crotone), il secondo a Reggio. I due sono accusati di aver simulato un furto nella loro azienda di ricambi auto (con l’attività intestata a un prestanome, come sostenuto dai carabinieri, pure lui indagato), tutto per frodare l’assicurazione. Un piano attuato, è sempre l’accusa, anche tramite la corruzione di un carabiniere compiacente (ora sospeso). Il militare è accusato anche di aver falsificato il rapporto fatto dopo il sopralluogo nel capannone della ditta.
I fratelli Arabia, difesi dall’avvocato Davide Martinelli, che ha visto accogliere la richiesta di arresti domiciliari, hanno sempre negato la corruzione del carabiniere, descritto come un amico.
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