SCANDIANO (Reggio Emilia) – Sono rimaste Anna ed Ester. Carla è morta lo scorso gennaio: non ce l’ha fatta a mettere, dentro di sé, la parola fine a una storia che sembrava non averla, questa fine. Sono le sorelle di Franca Silvana Ganassi. Fu una vicina di casa ad avvertirle, la mattina del 31 dicembre 2005. Il corpo di Franca era senza vita nel giardino. Dopo essere stata colpita nel parco, si era incredibilmente trascinata per alcune decine di metri fino al suo cortile di via Mazzini. Poi era rimasta lì. Tutta la notte.
Erano in una cinquantina, gli scandianesi su quel pullman diretto a Brescia. La gita dell’Università del tempo libero, e la meta era la mostra delle opere di Gauguin e Van Gogh. E forse Franca ripensava alle meraviglie che aveva visto, mentre scendeva dalla corriera. Gli ultimi saluti, nel parcheggio di via XXV aprile, gli auguri di un buon anno con qualche ora in anticipo. Inverno profondo, e alle 20 era buio pesto, ma c’erano pochi metri da fare a piedi. Nel parco però arrivò l’assassino.
Provò a violentarla, non ci riuscì, la derubò, la colpì, la uccise. Della borsa si liberò quasi subito: venne trovata il giorno successivo in via Bosco. La comunità di Scandiano rimase sconvolta da quel delitto. “Una comunità che non ha mai smesso di sperare – commenta il sindaco Matteo Nasciuti – Giustizia è stata fatta“.
Ironia amarissima della sorte, pochi giorni prima del delitto il consiglio comunale aveva deliberato di installare telecamere nel parco. Forse sarebbero state di aiuto ai carabinieri, che comunque non si sono mai fermati di cercare. “Voglio personalmente ringraziare il lavoro incessante di carabinieri e inquirenti”, chiosa il primo cittadino.
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