NOVELLARA (Reggio Emilia) – La famiglia di Ferdinando Russo ha origini campane, lui però è nato a Carpi nel 1985. In passato ha abitato a Moglia, in provincia di Mantova, e poi a Novi di Modena. A Rio Saliceto gestisce una ditta che si occupa di lavori di artigianato in ambito edilizio.
Nel giugno del 2007, quando aveva 22 anni, fu protagonista di un movimentato episodio di cronaca avvenuto a Rolo: intorno alle 21.30 il giovane era stato fermato dai carabinieri impegnati in un posto di blocco. Mentre un militare si era avvicinato per chiedergli i documenti, Russo aveva rimesso in moto la sua auto ed era partito a tutta velocità travolgendo con la sua Fiat Punto lo stesso carabiniere. Era stato poi fermato e catturato poco dopo. Il maresciallo Pasqualino Lufrano, trascinato a terra per una cinquantina di metri, aveva rimediato ferite in varie parti del corpo con prognosi di 30 giorni.
Pochi mesi più tardi, nel dicembre dello stesso 2007, il 36enne che ha aperto il fuoco al Bar Cristal era stato arrestato a Novellara per detenzione a fini di spaccio di stupefacenti: con un complice aveva nascosto mezzo etto di cocaina nel cortile della Rocca del paese della Bassa.
A Rio Saliceto, dove risiede, quasi nessuno ha voglia di parlare di lui. Due parole le dice il titolare di una tabaccheria dove Russo si riforniva spesso: “A me non ha mai creato problemi, ogni tanto passava ma non è mai successo nulla”.
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