MONTECCHIO (Reggio Emilia) – “Era stato fermato in provincia di Napoli, gli era stata contestata la violazione di guida in stato di ebbrezza alcolica. Anche in quell’occasione si era rifiutato di sottoporsi al test”. Così Roberto Iandiorio, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Guastalla,
Guidava nonostante lo scorso agosto gli fosse stata ritirata la patente il 39enne arrestato in seguito al terribile incidente avvenuto lungo il tratto di provinciale che collega la via Emilia al casello autostradale. A distanza di tre ore dal momento in cui su quell’arteria si è scatenato l’inferno i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione del conducente ritenuto responsabile. “Abbiamo raccolto le testimonianze e tramite le immagini di videosorveglianza sulla provinciale siamo risaliti alla targa dell’autocarro coinvolto e siamo andati presso l’abitazione”.
Il mezzo, intestato alla madre, con la quale l’uomo vive, era parcheggiato davanti a casa, a Montecchio. Di primo acchito alla vista dei carabinieri, ha detto loro di non c’entrare nulla con l’accaduto. Portato al pronto soccorso ha rifiutato di sottoporsi all’alcol-test. In attesa dell’interrogatorio di garanzia, per Francesco Riillo, nato a Crotone, libero professionesta come artigiano nelle costruzioni, si sono aperte le porte del carcere. L’autocarro è stato posto sotto sequestro. Tra gli aspetti da chiarire la modalità con cui componenti d’acciaio per ponteggi edili erano stati fissati al veicolo. Ogni tubo pesa circa 18 chili. Il pesante carico è precipitato addosso a una Citroen Picasso che viaggiava verso l’A1, in senso opposto rispetto al camioncino. Nell’impatto col materiale sono morti due ragazzi e il loro amico che viaggiava sul restro è rimasto gravemente ferito.
Prima di urtare la monovolume il mezzo da lavoro, invsdendo l’opposta corsia dopo avere percorso una semicurva, ha sfiorato un frontale con una Bmw. La vettura è stata colpita nella parte anteriore sinistra e sulla fiancata. Trascurabili fortunatamente le lesioni per le quattro persone che si trovavano a bordo.
Arrivati sul posto i soccorsi nulla hanno potuto fare per i due ragazzi estratti senza vita dalla carcassa dell’auto dai vigili del fuoco. In ambulanza, una volta stabilizzato è stato portato al Maggiore di Parma il coetaneo superstite alla tragedia. Oltre che della gestione del traffico i carabinieri si sono occupati di dare subito via alle indagini, confluite nell’identificazione di Riillo, indagato per i reati di omicidio stradale aggravato, lesioni personali gravissime e fuga da incidente.
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