REGGIO EMILIA – Tre colpi in farmacie della provincia in meno di un mese. C’è la stessa mano dietro alle rapine avvenute martedì 3 dicembre alla farmacia Rivi di Santa Maria della Fossa di Novellara, il 13 novembre a quella della Roncina di via Tito in città e due giorni dopo alla farmacia di via Aprea a San Bartolomeo.
I due malviventi arrestati in flagranza martedì scorso dopo il colpo nella frazione novellarese sono risultati anche gli autori delle altre due azioni criminose: è quanto emerge dalle indagini congiunte effettuate da questura e carabinieri. Si tratta di due fratelli, entrambi italiani, uno di 41 e l’altro di 23 anni. Il primo con precedenti proprio per rapina. I due erano stati arrestati martedì sera, mentre erano ancora all’interno della farmacia di Santa Maria della Fossa: uno di loro stava minacciando con una pistola la titolare dell’attività. A disarmarlo è stato un sovrintendente della polizia di Stato con un atto di destrezza e coraggio che gli è però costato una ferita alla testa con l’applicazione di quattro punti di sutura.
L’arma è risultata un revolver con matricola abrasa con quattro cartucce nel tamburo. Alla Roncina i due fratelli erano entrati in azione a volto travisato e impugnando un taglierino, facendosi consegnare l’incasso, una somma di 2.600 euro. A San Bartolomeo avevano utilizzato, invece, un’altra pistola, di piccole dimensioni, e avevano risposto alla reazione della titolare colpendola con pugni e calci per poi fuggire con il magro bottino di 200 euro. Gli arrestati si trovano in carcere: rapina pluriaggravata, detenzione di arma clandestina e lesioni personali i reati di cui sono accusati.
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