SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – Sette battiti che continuano, sette respiri restituiti, sette futuri riaccesi. È da qui che parte la storia del memorial “Grazie Arianna”, il primo torneo amatoriale di pallavolo che nell’ultimo fine settimana a Carpi ha ricordato Arianna Giaroli, la 13enne scomparsa lo scorso marzo dopo un tragico incidente a cavallo.
La sfortunata ragazza era deceduta il 7 marzo 2024 per le conseguenze di un violento calcio sferrato da un cavallo al centro ippico “Il Vigneto” di San Martino in Rio dove da tempo seguiva lezioni di equitazione.
Dal gesto semplice e immenso dei genitori oggi vivono sette persone. Ricordarlo riaccende l’attenzione sull’importanza delle donazioni di organi.
Grazie al cuore di Arianna vive un ragazzo di 16 anni, tornato a correre dopo l’intervento al Sant’Orsola di Bologna, un rene è stato trapiantato ad bambino che ha potuto lasciare la dialisi per tornare tra i compagni di scuola, l’altro rene ad un ragazzo di Milano che ha ritrovato energie e prospettive, il fegato è stato trapiantato in due pazienti operati a Roma e Bergamo con esiti positivi, infine le cornee in due persone che hanno potuto vedere di nuovo.
Ogni trapianto non è stato solo un atto medico, ma una storia nuova che è iniziata. La famiglia Giaroli si è avvicinata ad Aido, associazione italiana donatori organi e poi l’idea del Torneo. Il padre, Federico Giaroli, ha confidato di sperare un giorno di incontrare le persone che portano con sé una parte di sua figlia.
La donazione è un atto volontario, gratuito e anonimo sia del donatore sia del ricevente. Per dichiarare in vita la volontà di donare organi, tessuti e cellule ci si può rivolgere all’Anagrafe del Comune, agli sportelli Ausl, iscrivendosi all’Aido o lasciando una dichiarazione olografa.
Il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna è stato istituito nel 1997, primo in Italia, la nostra regione è tra le prime per numero di donatori utilizzati, anche Reggio tra i 23 ospedali deputati alla segnalazione di donatori.
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