SCANDIANO (Reggio Emilia) – I motori, i palloncini di colore bianco e soprattutto rosso, come l’amata Ferrari. Foto e video di tanti momenti spensierati proiettati su una parete e poi tanta musica, in sottofondo. Vasco Rossi, ma non solo, anche i Pinguini Tattici Nucleari. Mamma Maria, papà Massimiliano, la sorella Ilaria, i parenti, gli amici, i compagni di università, tutta la comunità di Arceto. Uno striscione con la scritta “Irene una di noi”.
Il mondo di Irene Montruccoli, qui nel salone parrocchiale del paese, gremito. Lacrime, abbracci, ma soprattutto voglia di stare uniti perché il dolore è troppo forte e quanto avvenuto troppo inspiegabile. Non un funerale, ma una festa come deciso dalla famiglia. Perché Irene era festosa e perché in questa torrida fine di maggio lei avrebbe compiuto 22 anni. Ad attendere la bara, all’esterno, le moto degli amici e della famiglia, schierate vicino all’ingresso.
Una volta dentro il salone, il feretro ha ricevuto la benedizione da parte del sacerdote del paese, don Antonio Davoli; poi, al microfono ha preso la parola Beniamino Muraca, amico di famiglia e vicino di casa che ha ricordato Irene a nome di tutta la comunità e si è stretto poi in un abbraccio con i genitori e la sorella.
Tanta, tantissima gente presente. Pochi i coetanei di Irene che hanno trovato la forza di parlare al microfono per un ricordo. Al termine della cerimonia, la salma ha preso la direzione di Bologna per la cremazione. Su quanto accaduto alla 21enne, morta all’ospedale di Parma domenica scorsa dopo aver accusato un malore nella propria abitazione, la procura di Reggio ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti.
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