RIO SALICETO (Reggio Emilia) – Assemblea dei lavoratori questa mattina davanti ai cancelli della Goldoni di Migliarina, azienda della meccanica agricola in concordato liquidatorio. L’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico non ha dato i risultati sperati.
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‘Il gruppo Lovol deve risolvere i problemi eocnomici al proprio interno, liberare il marchio Goldoni e dare agli investitori la possibilità di entrare in un’azienda che sicuramente può essere rilanciata sul mercato internazionale”. A parlare è il sindaco di Rio Saliceto Lucio Malavasi. La sua voce si unisce al coro delle istituzioni che stanno cercando soluzioni per una situazione di stallo che coinvolge 210 lavoratori della Goldoni.
“Svincolare il marchio dall’omologa e azzerare il credito che il gruppo Lovol vanta su Goldoni: sono due condizioni imprescindibili per facilitare l’ingresso di soggetti imprenditoriali seri e interessati al rilancio”. Così la richiesta. I lavoratori – che proseguono il loro presidio – si sono di nuovo riuniti in assemblea per ascoltare dai sindacati cos’è emerso dall’incontro al Ministero dello Sviluppo economico. E le novità non sono buone. Lovol ha comunicato l’alta probabilità che il gruppo si avvii a presentare a breve una procedura concordataria anche per Arbos, società di ricerca e sviluppo con 40 dipendenti e sede sempre nell’area della Goldoni.
Inoltre il gruppo cinese ha incaricato un nuovo referente, Chris Dixon, ad assumere la presidenza di Arbos e, a breve, anche quella della controllata Goldoni. “Ci siamo trovati di fronte a un nuovo cambio al vertice – spiega Malavasi – ma siamo fiduciosi perchè abbiamo le istituzioni dalla nostra parte, l’assessore regionale Vincenzo Colla e la sottosegretaria del Ministero dello sviluppo economico Alessandra Todde. Ci sentiamo protetti, ma detto questo i lavoratori hanno bisogno di dignità, non possono stare fuori tutto l’inverno ad aspettare una soluzione che non sta arrivando.”
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