Si apre il Giubileo anche a Reggio: domenica la messa del vescovo Morandi. VIDEO

REGGIO EMILIA – “Il pellegrinaggio da una chiesa verso la cattedrale sia il segno del cammino di speranza che accomuna i credenti”. Sono le parole di Papa Francesco scritte nel documento con cui ha indetto il Giubileo ordinario del 2025 sul tema “Pellegrini di speranza”. Dopo l’apertura della porta santa della basilica di San Pietro in Vaticano, una processione coinciderà col momento iniziale dell’Anno Santo nelle diverse diocesi. Vale anche per la nostra città. Alle 16 di domenica l’appuntamento sarà nella basilica di San Prospero, punto di ritrovo e di inizio di un breve percorso con destinazione il Duomo. Un tragitto che passerà dalla via Emilia e da piazza del Monte.
Nove anni fa circa tremila fedeli assistettero alla cerimonia d’apertura del primo Giubileo voluto da Papa Francesco, quello straordinario per la Misericoridia. All’epoca era Massimo Camisasca il vescovo di Reggio e Guastalla.
Anche in questa nuova occasione solenne è attesa una nutrita schiera di fedeli. Per favorire la partecipazione la diocesi ha annullato su tutto il territorio le messe domenicali del pomeriggio.
Sarà l’arcivescovo Morandi a guidare la processione e a presiedere la celebrazione eucaristica nella cattedrale, il cui portone principale sarà attraversato dal corteo di pellegrini, che prima farà però tappa davanti al battistero, per una sosta dedicata al significato del battesimo.
“Diventare pellegrini di speranza” è la proposta che il pontefice ha lanciato a tutti coloro che hanno la possibilità di vivere l’esperienza spirituale offerta dal Giubileo. Esperienza che si può vivere anche senza andare a Roma. Nelle diocesi l’anno santo si concluderà domenica 28 dicembre 2025.
“Un evento di grazia”, lo ha definito monsignor Morandi nella sua lettera di convocazione nella quale fa riferimento a un’attualità fatta di tragedie come le guerre che stanno devastando intere popolazioni. ‘La tentazione a cui siamo sottoposti può essere quella della paura, della rassegnazione, dell’indifferenza, ma non è possibile assecondare questi pensieri’.