REGGIO EMILIA – Finalmente la Casa Arcobaleno, intitolata a Pier Vittorio Tondelli, apre i battenti. Per l’Arcigay Gioconda è un sogno che diventa realtà poter avere un luogo sicuro per ospitare persone vittime di discriminazioni per il loro orientamento sessuale o di genere.
L’appartamento, che inaugura il 20 novembre, è nella zona della Gardenia, vicino alla sede dell’associazione. Può ospitare fino a quattro persone, in emergenza e per un periodo fino a 9 mesi. Un servizio di supporto legale, psicologico e di accompagnamento ai servizi. Le richieste di aiuto arrivano con sempre maggiore frequenza. “Delle volte le questioni si risolvono con qualche giorno a distanza e con la mediazione con una famiglia – dice Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda -; molto più spesso ci troviamo in situazioni in cui non c’era fino ad ora una risoluzione. Adesso abbiamo qualche posto letto in cui le persone possono essere sicure, risentirsi meglio e ricominciare il percorso di vita anche senza l’appoggio di una famiglia e di una comunità”.
L’Arcigay gestirà su base volontaria la Casa Arcobaleno, concessa in comodato d’uso da Acer. Il progetto, sostenuto da Comune e Cgil, è possibile grazie alle donazioni: 25 mila euro i fondi finora donati da privati, associazioni e circoli per l’arredamento e la gestione quotidiana. “Credo che in questa epoca non sempre sufficientemente attenta al tema diritti delle persone, nello specifico dei diritti civili, ancora una volta Reggio Emilia si distingue, segna una propria cifra distintiva in termini di sensibilità, di impegno e di capacità di concretizzare progetti e risposte ai bisogni delle persone” ha detto il sindaco di Reggio Luca Vecchi.
Da Reggio Emilia a Campagnola dove, al Parco della Resistenza, tanti ragazzi, volontari delle associazioni e rappresentanti delle istituzioni si sono ritrovati per un appuntamento ricco di significati: insieme hanno riverniciato le panchine arcobaleno sfregiate con scritte omofobe. “Era giusto dare un segnale” ha detto il sindaco Alessandro Santachiara.











