REGGIO EMILIA – Convincere le famiglie a mettere a disposizione le seconde case, anche attraverso la piattaforma della Regione, e potenziare gli uffici turistici. Sono alcune delle possibilità su cui stanno ragionando i sindaci della montagna di fronte alle crescenti difficoltà dei villeggianti nel trovare appartamenti disponibili. Fondamentale fare rete.
Emanuele Ferrari, sindaco di Castelnovo Monti e presidente dei Comuni dell’Appennino reggiano: “Perché magari ci sono comuni che sono molto saturi come Castelnovo, Casina e Carpineti e altri che invece avrebbero a disposizione delle case ma che sono più isolati e magari non se ne viene neanche a conoscenza”. Il settore sportivo rappresenta un altro indotto importante per il territorio: solo a Castelnovo Monti, lo scorso anno si sono registrate oltre 7mila presenze grazie all’accoglienza non solo di atleti olimpici, ma anche delle federazioni degli sport per sordi. “Quest’estate abbiamo rifiutato 12 ritiri tra squadre di atletica e di pallavolo, nazionali di diversi sport dei sordi, perché non sappiamo come fare con gli alberghi. Potremmo arrivare a 14-16 mila presenze su tutto l’anno solo se avessimo 100 posti letto in più”, ha rimarcato Ferrari.
Anche in questo caso, la soluzione passa dalla collaborazione tra territori. Con un dialogo aperto con chi gestisce per far capire che c’è bisogno magari di riammodernare e avere servizi differenti, perché il turismo è molto cambiato, soprattutto nell’ambito del turismo sportivo quello che ci chiedono è molto preciso”.
Sempre a Castelnovo Monti si spera che possano presto ripartire i lavori del mai completato hotel al centro sportivo Onda della Pietra: “Bisogna trovare una sorta di alleanza tra pubblico e privato e coinvolgere gli imprenditori del posto, costruire una cordata di possibili gestori che vedano questo albergo come una occasione da condividere insieme e non per farsi concorrenza”.
Reggio Emilia appennino reggiano Castelnovo Monti turismo in appennino