REGGIO EMILIA – Una condanna pesante, come pesanti sono stati gli abusi sessuali commessi nei confronti della figlia, che aveva appena 5 anni. Otto anni di carcere, ridotti già di un terzo per aver scelto il rito abbreviato, e la revoca della potestà genitoriale.
Il reato è violenza sessuale pluriaggravata, dall’età della bimba e dal vincolo di sangue. E’ stato il giudice Dario De Luca a pronunciare la condanna nei confronti di un uomo di 50 anni residente in Appennino. Dopo un breve periodo di custodia cautelare in carcere, l’uomo ha ottenuto i domiciliari dove si trova tutt’ora. Era presente in aula, così come lo era la madre della bambina. Proprio i racconti della piccola alla mamma hanno fatto scattare le indagini, condotte dalla questura e coordinate dal pm Valentina Salvi. Ci sono infatti due denunce per gli abusi, che risalgono al 15 e al 22 novembre 2020.
La bimba aveva raccontato alla madre di ciò che le faceva il padre in sua assenza e la donna ha denunciato subito. Nel gennaio 2021 l’arresto. Durante l’interrogatorio di garanzia, il 50enne aveva confessato, chiedendo poi il processo con rito abbreviato per ottenere lo sconto di pena. Valentina Salvi aveva chiesto una condanna a 10 anni. Il giudice ha deciso per 8 anni, disponendo inoltre una provvisionale di 75mila euro per le parti civili.
L’avvocato modenese Silvia Ciancia, che tutela la madre, si dice soddisfatta della condanna: “In particolare, siamo soddisfatti del fatto che sia stata revocata la potestà genitoriale – afferma – E’ stato un periodo molto difficile, ora questa madre e la sua bambina potranno finalmente mettere un punto e ricominciare”. L’avvocato difensore, Domenico Noris Bucchi, aspetta di leggere le motivazioni che dovrebbero essere pubblicate tra 15 giorni e valuterà se impugnare o meno la sentenza. “Il giudice ha comunque accolto la nostra richiesta – spiega Bucchi – e ha concesso le attenuanti generiche”. Il 50enne per ora resta dunque ai domiciliari.
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