BOLOGNA – Qui ricorrono coloro che sono stati condannati, in primo grado, per aver organizzato sul territorio l’infiltrazione, per averla appoggiata o favorita, oppure per aver fatto affari con la cosca o per averne sfruttato la forza intimidatrice, ad esempio per il recupero crediti. Imprenditori emiliani come il modenese Augusto Bianchini o il reggiano ex patron della Reggiana Gourmet Mirco Salsi, condannati rispettivamente in primo grado a 9 e 4 anni. “Abbiamo depositato un corposo appello, Salsi è stato una vittima della situazione” dice il suo avvocato Noris Bucchi.
9 anni è stata la condanna in primo grado anche per l’ex carabiniere Mario Cannizzo, per tentata estorsione, assieme a Luigi Silipo, ai danni dell’imprenditore di Viterbo Andrea Cesarini. Il legale è Giovanni Tarquini: “Non chiederemo nuovamente l’audizione dei testi”, ha detto.
Giuseppe Migale Ranieri è l’avvocato di Antonio e Gianni Floro Vito ed esprime preoccupazione sull’organizzazione delle udienze proposta dalla corte, quella cioè di raggruppare le posizioni da trattare a seconda della prenotazione: “A rischio il diritto di difesa”.
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