BOLOGNA – Proseguono nell’aula del processo d’Appello di Aemilia, contro le infiltrazioni della ‘Ndrangheta al nord, arringhe e requisitorie. Ieri è stata la volta delle posizioni di Giuseppe Iaquinta e del figlio Vincenzo (ex azzurro campione del mondo nel 2006 e calciatore della Juventus). Il primo (detenuto a Voghera) è accusato di associazione mafiosa, il secondo (libero) di detenzione illecita di armi in concorso con il padre. Per entrambi la Procura ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado a 19 anni per il primo, e a 2 anni per il secondo. La difesa si è scagliata contro le dichiarazioni dei pentiti, che hanno pesato sulla prima sentenza, chiedendo per entrambi l’assoluzione.
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