REGGIO EMILIA – Il futuro del Parco Innovazione punta al cuore. Questo è il cuore delle ex Officine Reggiane: un’area chiusa al pubblico la cui storia è scolpita sul libro della città di Reggio. Siamo alle spalle del capannone 18, tra l’ex capannone Avio, la palazzina M, il capannone montaggi. Bisogna provare ad immaginarsi abitazioni, tante; spazi condivisi come una palestra e una lavanderia; negozi. Perchè questo è quello che prevede un progetto da oltre cento milioni di euro che c’è su questo quadrante delle ex Officine: un centinaio di appartamenti nella palazzina accanto a dove sorgerà uno studentato da 80 posti.
“Non ci immaginiamo una residenza generica, ma social housing, co-housing e studentato. E per il commercio negozi di prossimità”, spiega Luca Torri.
Il tutto immerso in quella che l’amministratore di Stu Reggiane definisce “la rambla”: oltre al percorso sud, quello da viale Ramazzini ai binari, verrà realizzato il braccio di giardino che condurrà fino a via Agosti. “Quasi 15mila metri quadrati di giardino, quattordici volte piazza San Prospero”.
Finora Stu Reggiane ha intercettato finanziamenti, ha realizzato e venduto: nel progetto che c’è per questo quadrante fungerebbe da soggetto facilitatore. “C’è un accordo tra la vecchia Fantuzzi Immobiliare e i creditori, con cui noi abbiamo un accordo per sviluppare l’area”.
L’accordo è previsto per la fine dell’anno: “Poi andremo alla ricerca di finanziamenti. Abbiamo già contatti con tantissimi soggetti. Con la logica utilizzata nel primo quadrante, procederemo per pezzi”.