REGGIO EMILIA – A 5 anni dall’inizio dell’inchiesta e a 8 mesi dall’invio dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, la Procura ha chiesto il processo per 24 persone nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione degli appalti in Comune.
Sono le stesse persone che nel luglio dell’anno scorso avevano ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini, tranne due, la cui posizione è stata presumibilmente archiviata anche se la Procura non ha voluto dire di più su questo aspetto. Tra gli indagati ci sono 8 fra dirigenti ed ex dirigenti dell’ente, 4 avvocati, i vertici della compagnia assicurativa Union Brokers e i titolari dell’Autofficina Corradini. Le ipotesi di reato contestate a vario titolo sono turbata libertà degli incanti, falsità in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione.
In una nota inviata ai mezzi d’informazione, il procuratore reggente Isabella Chiesi scrive che all’interno dell’amministrazione comunale esisteva una “radicata prassi che coinvolgeva alcuni soggetti, apicali e non, volta a confezionare gare su misura per far vincere le persone o le società ‘che sin da principio erano state individuate come aggiudicatarie”. Le gare sotto la lente, lo ricordiamo, risalgono per la maggior parte al 2016 e sono sei: gestione del nido Maramotti, rimozione delle auto incidentate, servizi legali, servizi di brokeraggio assicurativo, selezione del dirigente dell’Azienda servizi alla persona e infine quella economicamente rilevante, la gara per gestione della sosta a pagamento e del trasporto scolastico.
La Procura ritiene di avere accertato “gravi irregolarità” nella gestione di questi appalti. Oltre alle 24 richieste di rinvio a giudizio, ci sono una ventina di soggetti, iscritti nel registro degli indagati ma che non hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. La loro posizione, spiega nella nota il procuratore reggente, “è stata separata ed è in corso di definizione”.
“L’amministrazione comunale – si legge in un comunicato giunto dal Comune – prende atto della comunicazione attraverso la quale la Procura ha annunciato la richiesta di 24 rinvii a giudizio in riferimento all’inchiesta sulle gare. Il passaggio odierno si configura come compimento dell’attività d’indagine nota sin dal 2019 ed emersa con ulteriori passaggi pubblici anche nel 2020. In quella fase l’atto di chiusura indagini riguardava 26 persone, delle quali appartenenti alla pianta organica del Comune risultavano essere 7. Fin dalla prima ora l’amministrazione si è comportata in modo responsabile, con trasparenza, assumendo tempestivamente decisioni coerenti e conseguenti, in base alle leggi vigenti e ai regolamenti Anac”.
“Nel ribadire fiducia nell’operato degli organi inquirenti e il rispetto per il procedimento in corso, l’amministrazione è fiduciosa che le persone in questione sappiano chiarire gli addebiti loro mossi e dimostrare estraneità ai rilievi avanzati; posizione – questa – espressa sin da allora”.
Le archiviazioni
Si va invece verso l’archiviazione per due posizioni che, in un primo momento, risultavano nell’elenco per poi essere stralciate. Sono il comandante della polizia locale di Reggio Stefano Poma e Maria Marzi finiti sotto inchiesta perché membri di una commissione di gara ed erano stati indagati per turbata libertà di scelta del contraente.
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