REGGIO EMILIA – Di fronte a offese, messaggi violenti, scritte xenofobe sui muri o più spesso affidate ai canali social, non è sempre chiaro come comportarsi. Vale anche nei casi di violenze verbali o addirittura fisiche. Per occuparsi degli episodi che hanno sullo sfondo un movente razzista, il Comune ha aperto un apposito sportello, messo a punto grazie alla collaborazione con la fondazione Mondinsieme che ospita questo nuovo servizio all’interno del proprio centro interculturale, in via Marzabotto, accanto al parco Baden-Powell.
Gestito dalla cooperativa sociale Dimora d’Abramo, lo sportello è aperto due giorni la settimana, il lunedì e il giovedì. Tramite Whatsapp al numero 351-3260144, oppure via e-mail, è possibile fissare un appuntamento. Sono diverse le professionalità che, all’occorrenza, potranno dare il proprio contributo in seguito a un primo ascolto.
L’esperienza è finanziata da un progetto europeo che vede come capofila l’amministrazione comunale assieme ad altre quattro città. Di pari passo, col contributo dell’università di Modena e Reggio, è stato dato il via a un osservatorio sulle discriminazioni per monitorare ogni tipo di segnalazione raccolta.
Contro l’apertura dello sportello antirazzista si schiera Fratelli d’Italia: “Questo non è un servizio per i cittadini – dice il coordinatore cittadino Lorenzo Melioli – Qui si vuole imporre un’omologazione culturale e zittire chi non si piega al dogma dell’antirazzismo militante”. Contrario anche Giovanni Tarquini, della Lista civica per Reggio: “Qui a Reggio Emilia di questo sportello proprio non ce n’è bisogno”.
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