CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – “E’ un atto criminale”. Non usa mezzi termini Alessandro Bugelli, che rappresenta l’organizzazione del Rally dell’Appennino Reggiano, a seguito dell’episodio verificatosi ieri durante il percorso della manifestazione, quando in alcuni tratti del percorso sono stati trovati chiodi che hanno provocato forature e sbandamenti rischiando di causare conseguenze drammatiche. Un fatto sul quale i carabinieri di Castelnovo Monti hanno avviato accertamenti, raccogliendo testimonianze. Cosa può esserci dietro questo gesto?
“Possono esserci tante motivazioni, non lo so, forse a qualcuno non piace il rally, forse qualcuno che si annoiava, forse una ritorsione tra fazioni di piloti“.
Gli organizzatori del Rally tuttavia non demordono e respingono l’ipotesi di una rinuncia per il futuro all’organizzazione della manifestazione: “Assolutamente no, la manifestazione fa parte anche della cultura di questa terra”.
Intanto proprio nei giorni scorsi la procura di Reggio Emilia, a oltre tre anni dal 28 agosto 2021, aveva chiesto il rinvio a giudizio per nove persone coinvolte a vario titolo nella organizzazione del 41esimo Rally di Riverzana, a Canossa. Durante la gara persero la vita il 21enne reggiano Davide Rabotti e Cristian Poggioli di Lama Mocogno nel modenese, 35 anni. Furono travolti da una delle auto in corsa mentre si trovavano a bordo pista.
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