REGGIO EMILIA – L’Anpi di Reggio Emilia sceglie la continuità, eleggendo alla sua guida come presidente Anna Ferrari, già vicepresidente vicaria, amministratrice e responsabile dei sistemi informativi, e facendolo compie una rivoluzione: è infatti la prima donna in oltre 80 anni di storia dell’associazione partigiana.
“Ho accettato per le donne partigiane, che sono state colonne invisibili della Resistenza, decisive nella lotta di liberazione. Ce ne siamo quasi sempre dimenticati. Le poche ricordate sono quelle che poi hanno fatto attività politica”, sottolinea.
Informatica, sposata, con due figli e 4 nipoti, Anna Ferrari avrà il compito di guidare l’Anpi in una fase di trasformazione profonda, con i testimoni diretti della Resistenza ormai scomparsi, a cominciare dal padre Didimo, il partigiano “Eros”, commissario generale delle formazioni operanti sull’appennino reggiano e poi organizzatore della vita civile nella zona liberata della “Repubblica di Montefiorino” e poi primo segretario dell’Anpi di Reggio, e la necessità di continuare a tramandarne i valori di libertà e democrazia alle giovani generazioni. “Vediamo come potere trasmettere i nostri valori con gli strumenti moderni. Vorrei riuscire a rapportarmi con i giovani in modo diverso”
Durante il suo intervento al comitato provinciale che l’ha eletta alla guida di Anpi, Anna Ferrari ha voluto ringraziare i suoi predecessori Giacomo Notari ed Ermete Fiaccadori, sottolineando l’importanza di calare i valori della Resistenza nella politica odierna a cominciare dal prossimo impegno per il NO di Anpi nel Referendum sulla Giustizia
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