REGGIO EMILIA – Confronto sulle elezioni regionali ieri sera nella nostra trasmissione Il Graffio. Il coordinatore di Forza Italia Gianluca Nicolini ha replicato alle critiche di Fabio Filippi, mentre il consigliere regionale Andrea Costa ha parlato del risultato del Pd e del dibattito interno al suo partito.
“Noi sappiamo benissimo – ha detto Costa – che la Regione Emilia-Romagna fa molte cose bene e altre deve farle decisamente meglio”.
La giunta di Michele De Pascale non sarà un Bonaccini tris, con lui si apre una fase nuova. Ne è convinto Costa, riconfermato con quasi 6.400 preferenze. Per l’ex segretario provinciale del Pd, il 48,7 per cento ottenuto dal suo partito è un risultato che si commenta da sè, un successo che a suo dire chiude il discorso sulle divisioni che hanno segnato la composizione delle liste.
“Secondo me – ha proseguito infatti Costa – è un risultato che cancella un dibattito surreale che ci ha tenuto fermi per settimane”.
Il dibattito era quello sulla candidatura dell’ex sindaco di Reggio Luca Vecchi: “Una persona che ha governato bene la città per 10 anni, persona che è una risorsa per il partito, però la rappresentazione mediatica di quella discussione interna è stata sovradimensionata e i cittadini sono andati da un’altra parte”.
Il coordinatore provinciale di Forza Italia Gianluca Nicolini, per parte sua, ha replicato alle critiche di Fabio Filippi, che gli ha attribuito la responsabilità politica del risultato degli azzurri in provincia di Reggio. Nicolini non ha nessuna intenzione di dimettersi. Piuttosto, ha detto, è stata la candidatura di Filippi a non ottenere il successo sperato: “C’è bisogno anche in Forza Italia di avere qualche novità nei volti che mettiamo in campo”.
Quanto alla sconfitta di Elena Ugolini, il coordinatore di Forza Italia ha sottolineato l’assenza di Giorgia Meloni alla chiusura della campagna elettorale a Bologna e ha attribuito a Fratelli d’Italia la scelta della candidata civica: “Una soluzione che qualora andasse bene fosse di merito per chi l’ha scelta, se invece fosse andata male la responsabilità sarebbe stata della candidata e i big del principale partito della coalizione non ne avrebbero dovuto rispondere”.
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