REGGIO EMILIA – L’occasione si è presentata per la prima volta e nessuno ha voluto coglierla. E’ andata deserta l’asta per la corte rurale della Reggia di Rivalta.
Di proprietà della Tecton, il tribunale dopo tre anni e mezzo dal fallimento della cooperativa di costruzioni ha pubblicato, all’inizio di aprile, il bando per trovare un acquirente. Parrebbe dunque non interessare il mercato immobiliare ciò che resta dell’ala nord del palazzo costruito nel ‘700 per volere di Charlotte Aglaé d’Oréans, nipote del Re Sole, Luigi XIV.
Ricavarne villette di lusso era uno dei piani della Tecton. Da incentivo, per risvegliare l’appetito di qualche privato, potrebbe fare ora lo sconto con cui lo stabile, che si estende su una superficie di 16mila metri quadrati, verrà rimesso in vendita. A questo primo giro, per aggiudicarsi il tutto, sarebbe stata sufficiente un’offerta di 825mila euro. La nuova asta, che sarà indetta a breve con scadenza il 6 settembre, avrà come prezzo minimo l’importo di 660mila euro, ribassato dunque di un quinto. L’offerta potrebbe dunque farsi allettante per diventare proprietari di un complesso che comprende due torrioni e locali originali come le scuderie e la chiesa. Ambienti che secondo gli esperti e gli appassionati della storia e dell’arte della reggia, rappresentano la parte più interessante e preziosa delle vestigia del palazzo.
Un patrimonio ovviamente vincolato dalle belle arti, aspetto quest’ultimo che condiziona ogni tipo di ristrutturazione. Un intervento di consolidamento sarebbe necessario il prima possibile per salvare il salvabile. Tant’è che “abbandono” e “fatiscenza” sono le parole utilizzate dalla descrizione fornita dal tribunale.
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