CARPINETI (Reggio Emilia) – Un nuovo lutto ha colpito il clero reggiano, il terzo in sette giorni. Dopo don Amedeo Vacondio e don Gino Benevelli, questa notte si è spento all’età di 88 anni don Creardo Cabrioni.
Al sacerdote poco più di un mese fa era stata diagnosticata una malattia incurabile. Don Creardo era stato messo al corrente del suo stato terminale e ha affrontato lucidamente le ultime settimane. Si è spento a Boastra, località ai piedi del seminario di Marola, dove risiedeva insieme ai familiari. Creardo era fratello di Angelo, che nel 1973 ha fondato il biscottificio che porta il nome di famiglia.
Don Cabrioni era nato il 2 febbraio 1933 a San Donnino di Marola ed è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1959. Ha frequentato il seminario Minore e Maggiore di Marola, dove è diventato amico di don Amedeo Vacondio, scomparso la settimana scorsa. Nel 1959, giovane presbitero, è stato vicario parrocchiale a Borzano per un anno e a Roncolo per altri dodici mesi. Nel 1961 il vescovo Beniamino Socche gli ha affidato l’incarico di cappellano degli operai fino al 1965. Negli stessi anni – dal 1962 al 1965 – è stato anche direttore spirituale dell’istituto Artigianelli. Per un triennio, dal 1966 al 1968, don Cabrioni è anche stato parroco del Preziosissimo Sangue in città fino a quando, nel 1968, è partito per la missione diocesana in Brasile.
In Sudamerica ha consolidato il suo stile di annuncio: disponibile, servizievole, positivo e profondamente legato alla Parola. Era il prete “della gente”, molto amato. Rientrato in Diocesi nel 1979, è stato parroco di Febbio e Asta per sette anni. Nel 1986 gli è stato chiesto di svolgere il suo ministero tra Piolo, Caprile, Cinquecerri e Montecagno ai quali si è aggiunto Casalino fino al 1994. Poi, per sei anni è stato parroco a Coviolo. Negli ultimi vent’anni, il suo ministero si è svolto in montagna: dal 2000 al 2013 è stato collaboratore dell’unità pastorale di Ramiseto e quindi nell’unità pastorale di Carpineti.
Don Creardo ha chiesto di essere sepolto nel cimitero di Miscoso e così sarà fatto. Ha scelto quel posto per la sua esposizione a oriente e perché non vi è sepolto alcun prete. Inoltre all’ingresso vi è sepolto un bambino piccolo e i piccoli sono sempre stati nel cuore del suo ministero. Fino al pomeriggio di venerdì 12 novembre il corpo sarà custodito nella cappella privata di famiglia a Boastra di Carpineti e poi nella vicina Abbazia matildica di Marola. Nella stessa abbazia si terrà una veglia di preghiera venerdì alle 20.30 mentre il funerale sarà sabato 13 novembre alle 11, presieduto dal vescovo Massimo Camisasca.