REGGIO EMILIA – Non ci sono segni di frenata sull’asfalto. Così risulterebbe dai primi riscontri che hanno preso in esame la traiettoria dell’auto che, fuori controllo, si è schiantata contro uno stabile disabitato. A Gaida, il tratto di via Emilia – che in quel punto si chiama via Newton – dove il veicolo ha sbandato, è stato luogo di ulteriori sopralluoghi da parte della polizia locale, cui compete la ricostruzione della dinamica.
Per indagare sulle cause del tragico incidente la procura ha aperto un’inchiesta. Quattro le vite spezzate nell’impatto avvenuto pare a velocità sostenuta. Si tratta di una giovane mamma, Shane Hyseni, di 22 anni, del suo bimbo piccolo Mattias, di un anno e 4 mesi. Vittime della disgrazia, poi, la sorella e il fratello della ragazza, rispettivamente Oriana, di 9 anni e Resat di 11 anni. Le loro salme si trovano ora all’obitorio del cimitero di Coviolo.
Sopravvissuto, ma ricoverato in Rianimazione in condizioni gravissime, l’uomo che era alla guida della vettura, Orjol Lame, di 32 anni. Gli accertamenti, com’è prassi in questi casi, hanno previsto il test tossicologico nei suoi confronti. Da verificare, inoltre, la validità dell’assicurazione sulla Fiat Stilo che si è disintegrata sventrando l’angolo dell’edificio. Di là da quel marciapiede scavalcato dalla vettura, che stava viaggiando in direzione di Parma quando ha invaso l’opposto senso di marcia per poi proseguire impazzita.
Difficoltose le operazioni dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per ore. Al mattino la zona è stata transennata dai tecnici di Anas che hanno installato un semaforo per regolare il traffico a senso unico alternato. La normale viabilità verrà ristabilita successivamente al ripristino dell’immobile, un tempo sede dell’azienda di cucine Antares. Di proprietà di Paolo Terenziani, titolare dell’omonimo mobilificio, il casolare dopo avere fatto da magazzino, è da tempo in vendita.
Per gli utenti della strada si ripetono i disagi conosciuti in seguito all’incidente di un anno fa, quando il 5 ottobre a Calerno un camionista colto da malore perse la vita finendo col suo mezzo pesante contro una casa. Per mesi fu imposto il transito su una sola corsia.
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