REGGIO EMILIA – Un concerto in streaming degli allievi dell’istituto Peri-Merulo ha celebrato il Giorno del Ricordo. Daniele Ceraolo (pianoforte), Alessandro Valvo (clarinetto) ed Eleonora Fornetti (pianoforte) hanno eseguito musiche di Debussy e Poulenc.
Le vicende degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia sono parte della grande tragedia della seconda guerra mondiale. Alla fine del conflitto, più di 10 milioni di tedeschi accusati di connivenza con il nazismo, furono espulsi dai territori della Polonia, della Cecoslovacchia e dei paesi baltici in cui vivevano da secoli. Una sorte meno dura, ma simile, toccò alla comunità italiana che viveva nei territori occupati dal 1920 dal Regno d’Italia.
L’occupazione italiana fu caratterizzata dalle persecuzioni contro sloveni e croati. L’Italia allestì campi di concentramento in cui morirono almeno 7mila persone: alcuni in Jugoslavia, altri in Italia, come quello di Zola Predosa in provincia di Bologna. Molti civili slavi furono deportati in Italia: recentemente, una ricerca di Cleonice Pignedoli ha riportato alla luce la storia dei croati internati a Castelnovo Monti. Nella fase finale della guerra e negli anni seguenti, si consuma l’esodo.
“Sono state calcolate circa 300mila persone che partono dalle zone prima occupate dagli italiani – le parole di Fabrizio Solieri di Istoreco – Attenzione: non sono tutti italiani. Ci sono anche croati e sloveni che non voglio vivere sotto il regime jugoslavo e ci sono italiani che però erano stati mandati lì come coloni durante il regime fascista. Quindi furono 190mila”.
Circa 4mila italiani persero la vita in quei frangenti, in parte in Istria dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e il crollo dell’Italia, in parte soprattutto nel 1945 dopo l’arrivo delle formazioni partigiane jugoslave a Trieste e Gorizia. Si trattava spesso di persone legate ai fascisti prima e ai nazisti poi. Spesso, ma non sempre. Morirono anche degli innocenti, in genere di stenti o di malattia nei campi di concentramento. Altri furono fucilati e gettati nelle foibe. Con il trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, Istria, Fiume, Quarnaro e Dalmazia tornarono alla Jugoslavia.
Reggio Emilia istoreco giorno del ricordo martiri delle foibe