REGGIO EMILIA – Se svolgiamo una breve ricerca sul sito di “Airbnb” e, senza indicare una data precisa, digitiamo “Reggio Emilia”, quello che salta subito all’occhio è che ci sono oltre mille strutture disponibili in città e provincia.
Dagli appartamenti di lusso in pieno centro, a 111 euro a notte, ad altri alloggi più piccoli che si aggirano sui 60 euro a notte. Si tratta di alloggi messi a disposizione dai proprietari per affitti brevi, alcuni sono veri e propri B&B con colazione, altri soltanto stanze con bagno in comune.
Sicuramente, con i grandi concerti organizzati alla Rcf Arena e la capacità ricettiva ridotta delle strutture alberghiere, quello degli affitti brevi è un fenomeno in grande crescita anche nella nostra città e nella nostra provincia. Nasconde però anche risvolti negativi: sempre più spesso i proprietari di alloggi preferiscono gli affitti “mordi e fuggi”, con prezzi che lievitano in concomitanza dei grandi eventi, a scapito degli affitti più stabili e duraturi. “Iniziamo anche nella nostra città a vedere questo conflitto tra la necessità di dare una risposta all’attrattività della città e quella di continuare a dare una dimora stabile alle persone che a Reggio lavorano e studiano, che sono le persone che mandano avanti la comunità”, ha commentato Carlo Veneroni, segretario di Sunìa.
Veneroni si dice preoccupato perché da qualche tempo sta assistendo inquilini che, al termine di una locazione anche di molti anni, si vedono costretti a lasciare l’abitazione. “Da un anno a questa parte si rivolgono a me persone che dicono ‘io pago regolarmente, ma il mio proprietario rivuole indietro la casa’. Una volta, l’affitto a lungo termine era il preferito, garantiva stabilità e sicurezza, ora non più. E questo sta facendo anche alzare i prezzi. Reggio Emilia si aggirava sui 450-500 euro, ora vediamo anche affitti di 600-650 euro al mese”.
Secondo Veneroni, le amministrazioni locali dovrebbero avere più strumenti per regolamentare questo fenomeno in crescita. “Le amministrazioni che conoscono il territorio dovrebbero poter incidere di più. Poi serve una legge che faccia sì che il regime fiscale non sia più quello agevolato degli affitti a lungo termine”, ha concluso.
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