REGGIO EMILIA – Si chiama Agenzia per la cybersicurezza nazionale ed è stata istituita anche in Italia, tra il 2020 e il 2021, per proteggere dalle minacce informatiche le reti, i sistemi informativi, i servizi e le comunicazioni elettroniche. Opera sotto la responsabilità del presidente del Consiglio e in questi giorni ha avviato una serie di comunicazioni arrivate anche nelle nostra provincia. Documenti sollecitati dalla situazione di conflitto e che riguardano in particolare le pubbliche amministrazioni, diverse forze di polizia e la sanità.
Il motivo è da ricercarsi in uno dei programmi antivirus più utilizzati, il russo Kaspersky che proprio un mese fa ha ottenuto dal ministero dello Sviluppo economico una certificazione di sicurezza che ne consente l’utilizzo anche ai massimi livelli della pubblica amministrazione. E’ prodotto dall’omonimo proprietario, Evgenij Kasperskij, laurea in matematica conseguita nella scuola superiore del Kgb a Mosca. Ora, il timore è che l’antivirus possa essere veicolo ad esempio di trojan dormienti e capaci, se attivati, di bloccare interi sistemi. Si pensi ad esempio ai trasporti, alla sanità oltre ai dati dell’anagrafe sino alla sicurezza oltre che i conti e le riserve bancarie.
Alcuni Comuni hanno già iniziato a smantellare Kaspersky. Giornate di lavoro intenso per i responsabili informatici. Da quanto emerge da chi lo ha sorvegliato da un paio di settimane, il sistema non rileva più minacce, cioè avrebbe smesso di fare il suo lavoro e sono state scoperte backdoor, una specie di “porta di servizio” che permette di accedere indisturbati a un sistema informatico e prelevarne i dati.
Agire oggi sulle reti informatiche vuol dire in concreto essere in grado, potenzialmente, di paralizzare un intero Paese in poche ore. Anche nel Reggiano, dunque, si stanno facendo verifiche, polizie locali e comuni tra i primi. Anche ai privati che hanno installato Kaspersky su pc o smartphone gli esperti sconsigliano transazioni bancarie con quei dispositivi. Il conflitto scoppiato con i bombardamenti potrebbe presto trasformarsi anche in una guerra che viaggia in rete.
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