CORREGGIO (Reggio Emilia) – Come per il pronto soccorso di Scandiano, anche per quello di Correggio, chiuso a inizio pandemia, il 2023 dovrebbe finalmente essere l’anno della riapertura.
L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha parlato del prossimo trimestre. Anche in questo caso la gara per il reperimento del personale esterno si è chiusa. Una cooperativa ha vinto e un’altra è risultata esclusa: quest’ultima ha presentato un ricorso davanti al Tar e ora è necessario attendere l’esito. Come il pronto soccorso del “Magati”, anche quello del “San Sebastiano” riaprirà inizialmente per 12 ore diurne, dalle 8 alle 20. “Questa soluzione non è considerata ideale, ma è strettamente necessaria a far ripartire l’attività – ha sottolineato l’assessore Donini – L’intenzione è però quella di avviare una riforma dell’emergenza-urgenza, che si faccia carico della prospettiva della diminuzione dei professionisti specializzati e della necessità di riorganizzare la rete territoriale, separando l’emergenza dalla presa in carico per patologie non a rischio di vita”.
Si tratta di una “soluzione faticosa, certamente non ideale – ha detto anche la parlamentare del Pd ed ex sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi – sappiamo bene quali sono state le difficoltà e le criticità affrontate prima dal cantiere di ristrutturazione, che ha visto un impegno finanziario di oltre 1 milione e 200mila euro, e successivamente nel reperimento delle professionalità richieste”. Secondo Malavasi, ora “occorre ripensare il nostro sistema di emergenza-urgenza per garantire pari opportunità e pari diritti a tutti i residenti, integrando pronto soccorso, punti di primo intervento, automediche, auto infermieristiche e guardie mediche per assicurare un’assistenza garantita 24ore su 24. Ausl e Regione hanno fatto molto, il Governo sarebbe chiamato a fare la propria parte – conclude l’ex sindaco di Correggio – ma, come abbiamo visto dai primi provvedimenti finanziari, di questa necessaria attenzione non c’è traccia”.
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