REGGIO EMILIA – Anche nella nostra provincia i militanti del Movimento 5 Stelle si stanno preparando ai cosiddetti “stati generali”, la due giorni convocata per delineare il futuro della principale forza politica al Governo.
“E’ un congresso non de iure, forse potrebbe esserlo de facto – le parole del consigliere comunale di Bagnolo, il pentastellato Marco Signori – lo vedremo con l’esito dell’assemblea nazionale”. Decidere, per poi applicarlo, un documento programmatico tra i diversi che verranno presentati.
A questo servono gli stati generali, da tempo annunciati per risolvere una crisi interna al Movimento 5 Stelle. L’assise finale è stata fissata il 14 e il 15 novembre. Si terrà per via telematica e con la stessa modalità hanno già preso il via gli incontri sui territori. Gli attivisti reggiani si sono confrontanti assieme a quelli di altre tre province: Piacenza, Parma e Modena, 130 partecipanti in tutto, alla presenza di esponenti del Movimento col ruolo di facilitatori regionali. Una delle necessità sottolineate con più forza dalla base consiste nel dare voce ai territori.
“Fino a oggi – ha aggiunto Signori – abbiamo un’organizzazione che i territori teoricamente non li riconosce. Abbiamo un’organizzazione per singoli iscritti e i territori di fatto si organizzano in gruppi. C’è un’organizzazione spontanea, non esiste il circolo di territorio del Movimento”. Sullo stesso tema, il dibattito riguarda anche la piattaforma Rousseau: “Avere un gruppo sul territorio che non è in grado di conoscere quanti siano gli iscritti alla piattaforma nel suo comune è un limite”.
Marco Signori ha seguito la prima tappa di questa fase, tra virgolette, precongressuale. La prossima, prevista il 7 e l’8 novembre, sarà di livello regionale e, oltre a stilare una bozza di proposte, individuerà i militanti emiliano-romagnoli che parteciperanno all’appuntamento finale. In ballo c’è la definizione della leadership, ma anche l’orientamento da tenere sul tema delle alleanze. “Come diceva Beppe Grillo – ha concluso – quello che ci importa sono le idee buone, da qualunque parte provengano. Se le idee degli altri ci piacciono, su questo si può fare un tratto di cammino insieme. Ci devono piacere nel concreto, non per un fatto di principio”.
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