REGGIO EMILIA – “La didattica integrata digitale non è la soluzione di problemi altri al di fuori della scuola. Auspichiamo che non venga compromesso del tutto questo anno scolastico e con esso il diritto alla studio dei ragazzi delle scuole superiori”.
E’ un passaggio della lettera inviata al presidente della Regione Stefano Bonaccini dal coordinamento regionale dei presidenti dei consigli di istituto, che rappresentano in sostanza i genitori degli alunni. E’ un momento delicato per gli studenti delle scuole superiori e per le loro famiglie, ma anche per dirigenti scolastici e docenti chiamati a nuovi sforzi organizzativi.
Quella di oggi è stata una giornata convulsa. No comment: questa la posizione sul nuovo decreto del Governo, del neo dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Paolo Bernardi. Bocche cucite anche tra i presidi degli istituti superiori per i quali quella odierna è stata una giornata di incontri, di valutazioni, di ipotesi.
Gli studenti stamane erano regolarmente in classe, perché il decreto ha concesso un giorno di tempo per adeguarsi alle nuove misure con le Regioni chiamate a varare le nuove linee guida attraverso una specifica ordinanza. Molti istituti sembrano orientati a mantenere le lezioni in classe per le prime e le quinte con seconde, terze e quarte a casa. In altri, potrebbe essere applicato il criterio delle tre settimane a casa e una in aula per tutte le classi.
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