CAMPAGNOLA EMILIA (Reggio Emilia) – Anche il mondo del ciclismo reggiano è sconvolto per la tragica morte di Davide Rebellin, che ieri è stato travolto e ucciso da un camion mentre era in sella ad allenarsi, nel Vicentino. L’autista, peraltro, non si è nemmeno fermato a prestare soccorso.
Rebellin era un campione conosciutissimo e molto amato: in una carriera durata tantissimi anni, aveva vinto tra altre gare la Amstel Gold Race, tre edizioni della Freccia Vallone, la Tirreno Adriatica, una tappa del Giro d’Italia. Il prossimo gennaio, avrebbe dovuto essere l’ospite d’onore della manifestazione Bici al Chiodo, a Campagnola, incontro nazionale di ex corridori che tradizionalmente ospita grandi campioni.
Così ha commentato la tragica notizia Paolo Tedeschi, uno degli organizzatori della manifestazione: “Caro Davide ti aspettavamo con tanto entusiasmo, ma questa tragica notizia ci ha veramente sconvolti”. La morte di Rebellin riapre in modo eclatante il tema della sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane: secondo i dati dell’Associazione Sostenitori Polstrada (Asaps) sono stati 103 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade italiane nei primi otto mesi dell’anno. La stessa associazione sottolinea che l’incidente di Rebellin è identico a quello in cui morì nel 2017 Michele Scarponi.