VEZZANO (Reggio Emilia) – Le note che hanno accompagnato la commemorazione rendono il dolore e l’importanza viva della data del 24 giugno per La Bettola.
Nella notte di San Giovanni del 1944, 32 civili vennero uccisi dai nazi-fascisti durante una rappresaglia. E l’importanza è stata anche quella di poter tornare a ricordare in presenza quelle persone e anche chi è sopravvissuto: Liliana Del Monte, oggi 86enne, risucì a salvarsi dal rogo che era stato appiccato alla casa dei nonni lanciandosi nel vuoto. Ferita a una gamba, si trascinò fino alle sponde del Crostolo e lì rimase nascosta fino al mattino. Da anni e anni, assieme a Istoreco, è un’instancabile testimone, un tesoro per i più giovani che le chiedono increduli come abbia fatto, dove abbia trovato la forza quella bimba di 11 anni. “Non lo so neanch’io, istinto credo: è stata veramente durissima”.
Giovani: è stata proprio questa la parola più pronunciata dalle istituzioni. Per i giovani, ai giovani, verso i giovani: commemorare per loro, perché non dimentichino. Quei giovani che, ora, la guerra la vedono in Europa. Tra le iniziative, la produzione di un podcast realizzato dai
ragazzi frutto di tanti incontri. “Abbiamo partecipato con le scuole medie al progetto ‘Un nome un volto una storia’ e coinvolto anche i più
piccoli”, ha detto Ilenia Rocchi, presidente dell’Anpi di Vezzano. “Mi complimento per aver portato i giovani – ha affermato Nico Giberti, sindaco di Albinea e consigliere provinciale – Devono vedere i luoghi e ascoltare le persone”; “fatti come quelli ci ricordano ciò che abbiamo: libertà e democrazia”, il pensiero di Stefano Vescovi, primo cittadino vezzanese. “Siamo qui per commemorare quei civili e per ricordare”, ha chiosato l’assessore regionale Alessio Mammi.