REGGIO EMILIA – Il centrodestra reggiano può vincere le elezioni amministrative del prossimo anno nel comune capoluogo? La tornata elettorale del 2019, con il centrosinistra costretto al ballottaggio, ha dimostrato che la nostra è diventata una città contendibile. D’altra parte, la storica vittoria di Giorgio Guazzaloca a Bologna risale al 1999: da un quarto di secolo dovrebbe essere chiaro che le roccaforti inespugnabili non esistono più. Ma vediamo i numeri.
Il 26 maggio 2019, nel voto per il Parlamento europeo, il centrodestra a Reggio toccò il 35%. Lo stesso giorno, nel voto per il sindaco di Reggio, il candidato unitario del centrodestra Roberto Salati si fermò al 28,2%, dunque quasi 7 punti sotto il dato dei partiti alle Europee. Questo scarto può essere spiegato in parte con la concorrenza della lista di Cinzia Rubertelli, in parte con la debolezza del candidato. Una debolezza confermata poi al ballottaggio, quando Salati si fermò al 36%.
Ma oggi quali sono i rapporti di forza in città? Alle Politiche dell’anno scorso i partiti del centrodestra hanno raccolto il 31% dei consensi contro il 41,5% del centrosinistra. Lo scarto era dunque di una decina di punti a favore di Pd e alleati, proprio come nel 2019. Stando ai sondaggi nazionali, negli ultimi 12 mesi le distanze potrebbero essersi lievemente accorciate, ma questo avvicinamento potrebbe essere vanificato da un’alleanza tra il centrosinistra, Azione e Italia Viva.
La risposta alla domanda iniziale può dunque essere questa: vincere per il centrodestra è difficile, ma non impossibile. Per riuscirci, servono alcune condizioni di base. La prima è la capacità di individuare una candidatura in grado di parlare a una parte cospicua della città che non vota centrodestra.
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