REGGIO EMILIA – “Il Movimento 5 Stelle in questa tornata poteva fare meglio. Adesso dobbiamo ripartire dal territorio, dalle nostre tematiche”.
Utilizza vocaboli all’insegna dell’eufemismo la parlamentare reggiana Maria Edera Spadoni nel considerare il magro bottino raccolto dal movimento fondato da Beppe Grillo alle Comunali. Soprattutto al Nord i pentastellati è come se fossero spariti. Non avranno consiglieri a Milano, dove si sono fermati al 2,78%. Mentre il 3,62% raccolto a Trieste è stato di un punto inferiore al risultato della lista No Vax. Una consolazione, dai dati dei Comuni sopra i 15mila abitanti dove si è votato, arriva da Grottaglie, provincia di Taranto, col proprio sindaco confermato al primo turno.
Tra le grandi città c’è poi Napoli, dove il 9% è stato decisivo per la vittoria, senza passare dal ballottaggio, del candidato comune al Pd Manfredi. E qui si entra nel tema delle alleanze. “Se dobbiamo parlare di alleanze, i territori dovranno essere ascoltati perché ogni parte d’Italia è diversa ed è chiaro che l’ascolto è la cosa più importante che possiamo offrire al movimento e a tutti i cittadini”.
Nella nostra provincia, in queste amministrative, i Cinque Stelle si sono mossi in ordine sparso: a Castellarano hanno appoggiato Giorgio Zanni, primo cittadino rieletto con un plebiscito; a San Martino in Rio invece si sono schierati col candidato della lista di sinistra e non a fianco della civica di Paolo Fuccio. Mentre il tema dell’alleanza col Pd torna a essere causa di attriti e di possibili nuove uscite dal Movimento, la Spadoni si unisce al coro degli esponenti, come Lucia Azzolina, che puntano a ripartire dai territori: “Ripartiamo dalle nostre comunità. A breve il M5S farà una riunione aperta a tutti, proprio per permettere a chi vuole mettersi in gioco di poter partecipare alla nostra comunità”.
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