REGGIO EMILIA – Promuovere la sottoscrizione di un protocollo fra la Ausl, prefettura e questura che consenta agli operatori della sicurezza e della vigilanza di poter accedere, non armati, all’interno della Rems di Reggio. Lo chiede Federico Amico (ER Coraggiosa) con un’interrogazione in cui invita la Regione a mettere in campo azioni per contrastare le aggressioni al personale sanitario e socio-sanitario che opera in queste strutture.
“Nella provincia di Reggio Emilia – ha spiegato il consigliere reggiano – l’Ausl ha raccolto negli anni un numero crescente di segnalazioni di casi di aggressione a danno degli operatori sanitari: 79 nel 2019, 82 nel 2020, 129 nel 2021, con una prevalenza di segnalazioni a carico delle donne (68,8%). In media, circa due segnalazioni su tre provengono dagli ospedali, soprattutto dai servizi di pronto soccorso e dal reparto psichiatrico di diagnosi e cura, mentre il restante terzo proviene da operatori impegnati in attività territoriali, prevalentemente in servizi psichiatrici e Sert. Preoccupante anche l’aumento delle segnalazioni di violenza fisica, più che raddoppiate nell’arco di soli due anni e che nel 2021 sono arrivate a costituire un terzo di tutte le segnalazioni”.
Ricordando la legge 113 del 2020, secondo cui le strutture sanitarie e socio-sanitarie devono prevedere protocolli operativi con le forze di polizia per garantire il loro tempestivo intervento, Amico sollecita l’adozione di un protocollo per la Rems locale.













