REGGIO EMILIA – Stare uniti e aiutarsi in ogni momento. E’ uno dei valori fondamentali del rugby, in campo e non solo. A testimoniarlo sono i “Lupi Reggiani”, la squadra locale di serie C, che giovedì scorso si sono mobilitati per aiutare un compagno ucraino – di cui manterremo l’anonimato come da lui richiesto – a portare in Italia i 4 nipotini in fuga dalla guerra. Il ragazzo avrebbe voluto fare tutto da solo ma i compagni non glielo hanno permesso: “Lui semplicemente ha scritto sulla chat whatsapp della squadra se potevamo aiutarlo a trovare un pulmino. Aveva bisogno di trovarlo al più presto per andare in Polonia a recuperare i nipotini”.
Fabio Borrelli ci ha raccontato che non è stato semplice recuperare un pulmino. Molti mezzi erano già prenotati. Solamente tramite un’associazione sono riusciti a reperirne uno senza bisogno di pagare. A partire per Varsavia sono stati lui, un altro compagno, il ragazzo ucraino e sua madre. “Il viaggio è stato lungo, siamo partiti giovedì sera intorno alle 18.30, appena usciti dal lavoro. Il tempo di preparare un piccolo bagaglio e siamo partiti. I bambini sono stati portati al confine dai genitori che sono rimasti in Ucraina, noi poi siamo andati a Varsavia a recuperarli. I due bambini più piccoli stavano giocando, quasi come se nulla stesse accadendo, mentre i due più grandicelli si vedeva che erano più scossi, che sentivano la cosa”.
Il viaggio è durato 32 ore in tutto, 1.600 km a tratta. Il rientro a Reggio è avvenuto alle 6.30 di venerdì mattina: “Nel viaggio di andata abbiamo guidato 4 ore a testa, al ritorno ogni 2-3 ore ci davamo il cambio perché iniziava ad essere pesante. Vorremmo fare qualcosa di più. Vedremo se sarà fattibile o no”.
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