REGGIO EMILIA – Il tema è tornato di grande attualità dopo la seconda alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna a poco più di un anno dalla prima: l’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze assicurative per i danni provocati dalle calamità naturali, che scatterà dal primo gennaio 2025.
“L’obbligo è rivolto a più di sei milioni di imprese che sono quelle iscritte al registro delle imprese, con la sola esclusione delle imprese agricole – spiega Danilo Ariagno di Aiba, per quello che riguarda le ditte individuali attendiamo l’emanazione del decreto”.
Aiba è l’associazione italiana di broker di assicurazioni e riassicurazioni, ed è stata invitata dall’azienda reggiana Area Broker & Qz al convegno organizzato nella sede di Nomisma, a Bologna, per fare il punto della situazione sul grado di copertura assicurativa delle imprese. Perchè oggi più che mai di fronte ai cambiamenti climatici, si è chiamati ad avere una vera e propria cultura del rischio. “C’è un approccio spesso fatalista, dove non si analizzano nei dettagli le coperture assicurative o le esposizione a rischi – spiega Stefano Sidoli, presidente di Area Broker & Qz – Spesso si rinnovano in maniera automatica le coperture assicurative più tradizionali senza andare a verificare le criticità all’interno dei processi aziendali. Un’analisi presuppone il supporto non solo di un broker assicurativo ma anche di esperti di processi di gestione del rischio che possono aiutare l’imprenditore ad avere una fotografia nitida della propria assicurazione”.
Una fase che tutti gli addetti ai lavori hanno definito delicata: “Bisogna creare una sinergia tra le aziende e chi distribuisce polizze assicurative – chiosa Ariagno – in primo luogo con il mondo del brokeraggio per cominciare a capire quali sono le soluzioni concrete”.
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