MOLINELLA (Bologna) – Quel che si dice della gente di qua è tutto vero e Selva Malvezzi di Molinella ne è la fotografia. La rabbia c’è, non è che tutti abbiano voglia di parlare. Ma mentre i piedi sono nell’acqua, si benedice il fatto che non sia fango; mentre si svuota la propria casa, ci si rallegra perché forse quel comò può essere salvato. Mentre si lavora nel presente, lo sguardo è già al futuro.
Non si capisce dove inizi una casa e finisca l’altra e chi abiti dove perché fondamentalmente si è tutti insieme. “C’è l’aiuto della polizia locale di Reggio e poi c’è la mobilitazione della comunità locale – le parole del sindaco, Dario Mantovani – chi ha avuto pochi danni aiuta gli altri”. Il giovane primo cittadino è alla fine del secondo mandato e in 10 anni ha gestito la ricostruzione post terremoto, gli omicidi e la fuga di Igor il russo nella primavera del 2017, un’alluvione del Quaderna nel 2019, la democratica pandemia che non ha fatto sconti a nessuno e ora questo. La sera del 16 maggio è stato deciso nel dare l’ordine di evacuazione: “Dobbiamo prevedere casse di colmata, il sistema degli argini non era stato pensato per questi quantitativi senza precedenti”, ha detto.
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