REGGIO EMILIA -“Secondo me si è parlato troppo ‘politicamente’ dell’alluvione, dimenticandosi che c’è gente che ha perso tutto e ha bisogno”. Così il consigliere regionale del Pd Andrea Costa questa mattina a Buongiorno Reggio.
Quello che serve ai territori per risollevarsi è diventato da settimane oggetto di dibattito politico: a frasi come “il Governo non è un bancomat” i comuni alluvionati ribattono sdegnati e chiedono fondi in quantità e tempi dignitosi. La Regione Emilia-Romagna ha per tempo consegnato il report dei danni. Parlando di interventi necessari in somma urgenza per la cittadinanza, le scuole e i servizi – argini, frane, allagamenti -, la somma è di poco meno di 19 milioni di euro tra i 5 e mezzo di Baiso, i quasi 4 di Toano e i quasi 2 di Carpineti. Poi ci sono Canossa, Casina, Castelnovo Monti, Ventasso, Vetto, Viano e Villa Minozzo. Per tutta la Regione, parliamo di un miliardo e 900 milioni di danni.
“Facciamo finta che rispetto al miliardo e nove si possa ridurre la cifra. Ma lo Stato ci ha messo solo venti milioni di euro – continua Costa – La verità è che venti milioni non servono a niente. Questa polemica è un alibi”.
Dicevamo dei tempi, necessariamente brevi per far sì che non ci siano interruzioni di servizi, soprattutto in Romagna. E allora il denaro hanno già iniziato ad anticiparlo i Comuni, come spiega Costa: “Con risorse della Regione, o a debito andando in rosso”.
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