REGGIO EMILIA – Si poteva evitare l’alluvione che tre anni fa mandò sott’acqua e riempì di fango la frazione di Lentigione di Brescello? Sì, secondo la Procura e il pm Giacomo Forte. Quel fatto che fortunatamente non causò vittime ma quasi 1200 sfollati, milioni di euro di danni e una ferita in una comunità difficilmente rimarginabile non è da leggere come un disgrazia impossibile da prevedere ma come una tragedia che l’incuria e la mancata manutenzione hanno determinato.
Per quei fatti è stato chiesto il rinvio a giudizio di tre dipendenti di Aipo: i due dirigenti Mirella Vergnani e Massimo Valente e il tecnico Luca Zilli. Devono rispondere di inondazione colposa in concorso. In tribunale l’udienza preliminare, durata poco meno di un’ora, ha registrato già la prima svolta: Aipo è stata citata come responsabile civile e dunque entra nel processo come ha deciso il gup Luca Ramponi accogliendo la richiesta delle parti offese. Sono 151, tra loro anche il Comune di Brescello che riportò un milione di euro di danni e che da allora ha dovuto gestire tutta la complessa macchina di assistenza alla popolazione. Gli avvocati difensori hanno già annunciato che non chiederanno riti alternativi o abbreviati. I loro assistiti si dicono tranquilli e sono rimasti al loro posto o sono stati promossi.
“Loro ritengono di avere svolto il loro operato nel miglior modo possibile – spiega Giulio Garuti, legale di Massimo Valente -, siamo di fronte a fatti improvvisi, situazioni che sono andati al di fuori dalla loro possibilità di controllo. Il mio assistito è stato promosso. Adesso dirige la sede dell’Aipo di Rovigo”.
Prossime udienze il 26 marzo del 2021 con la formale ammissione e la discussione delle parti civili e delle difese poi il 16 aprile le repliche e la decisione sul rinvio a giudizio dei tre. Ancora oggi si attendono dei risarcimenti e manutenzioni affinché quanto accaduto non si ripeta. “Non sono stati riconosciuti dai risarcimenti i garage, i giardini, i cortili, tutte le pertinenze delle abitazioni. Tutto quello che è stato in realtà più colpito dall’acqua e dal fango”, sono le parole di Elena Benassi, sindaco di Brescello.
“Se ogni anno c’è un’esondazione in Emilia-Romagna vuol dire che in questa regione non possiamo stare tranquilli”, commenta Edmondo Spaggiari, Comitato cittadino alluvione Lentigione.
Leggi e guarda anche
Alluvione di Lentigione: “Ci stiamo rialzando, servono i risarcimenti”. VIDEO
Lentigione, 3 anni fa l’alluvione: “Servono risorse, argini da rinforzare”. VIDEO
Lentigione, a 3 anni dall’alluvione restano rabbia e paura. VIDEO & INTERVISTE
Reggio Emilia Brescello lentigione processo alluvione Aipo udienza preliminare














