BRESCELLO (Reggio Emilia) – “Questa sentenza ci lascia sgomenti, perché sembra impossibile che non ci sia stato un colpevole”. Si dicono sconcertati i 165 cittadini che si sono riuniti nel comitato e si sono costituiti parte civile nel processo per l’alluvione di Lentigione del 12 dicembre del 2017. Assolti perché il fatto non sussiste i tre tecnici di Aipo imputati per inondazione colposa. Già il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione “perché – ha detto – non potevano prevedere l’evento e predisporre l’intervento”.
“Siamo rimasti molto sconcertati e delusi”. Secondo i cittadini, però, i problemi erano evidenti ed erano stati segnalati: “Le casse di espansione erano intasate – ha ricordato Edmondo Spaggiari, presidente del comitato – le stesse casse di espansione che non sono mai state terminate e sono sempre state dette insufficienti. Non sono mai state controllate le altezze delle arginature, lo dovevamo fare noi? Qualche telefonata da parte nostra è arrivata…”.
Oltre all’amarezza, c’è anche la consapevolezza che sul fronte della prevenzione resti ancora tanto da fare: “Abbiamo un progetto dell’agenzia distretto bacino del Po che è fermo dal 2019. E’ un progetto che prevede l’ampliamento delle arginature e la pulitura dei terreni all’interno. E’ molto grande, ma se si fa in diversi stralci non è impossibile. Non molliamo, cerchiamo di capire attraverso il nostro avvocato, Domizia Badodi, quello che si può fare legalmente”.
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