REGGIO EMILIA – La cassa di espansione sul torrente Crostolo a Rivalta, all’altezza della Vasca di Corbelli, è entrata in funzione in occasione delle forti precipitazioni del fine settimana scorso? Quale ruolo ha avuto in relazione all’alluvione che ha colpito le aree intorno a Cadelbosco?
Domande che stanno circolando con insistenza tra molti cittadini. Interpellata da Tg Reggio, Aipo, che è l’ente gestore dell’opera, ha diffuso una nota in cui spiega che “per quanto riguarda la cassa di espansione del Crostolo, va innanzitutto precisato che nel caso dei recenti eventi avversi non ha svolto nessuna funzione particolare di laminazione, perché gli incrementi di livello si sono sviluppati nei tratti più a valle lungo il Crostolo e la rete dei canali”.
Una versione ribadita dalla Protezione civile, come spiega la responsabile territoriale Federica Pellegrini: “Ci sono da chiarire due aspetti: la cassa del Crostolo non è regolabile poiché funziona a bocche fisse; inoltre, questa è stata una piena ‘di pianura’, nel senso che ha piovuto tantissimo sugli affluenti di pianura del torrente, quindi a valle della cassa di espansione. La cassa, quindi, aveva da invasare poca acqua perché il grosso delle portate di piena è arrivato dalla pianura”.
Un bacino di espansione è un’opera idraulica che viene realizzata per ridurre la portata durante le piene di un corso d’acqua tramite lo stoccaggio temporaneo di parte del volume dell’onda di piena. La cassa di espansione del Crostolo, progettata nel 1982, è stata realizzata tra il 1983 e il 1991.
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