SCANDIANO (Reggio Emilia) – Il futuro degli ospedali distrettuali non è in discussione, perché sono un presidio fondamentale della rete sanitaria reggiana. E’ un segnale forte e chiaro quello che hanno voluto lanciare la Regione e la direzione dell’azienda sanitaria nel giorno della doppia inaugurazione al “Magati” di Scandiano, dove ha aperto il terzo Cau della provincia, dopo Reggio e Correggio, ed è entrata in funzione la nuova Tac del servizio di Radiodiagnostica grazie a un investimento da oltre 300mila euro.
Ospedali distrettuali che non potranno più offrire tutti i servizi come accadeva in passato, che dovranno essere specializzati ma che continuano a essere un punto di riferimento indispensabile per i cittadini di quei territori, come dimostrano anche i numeri del “Magati”: 4.400 interventi, 46mila visite specialistiche, 77mila esami diagnostici.
Numeri illustrati alle autorità, ai sindaci del territorio, a cominciare dal padrone di casa Matteo Nasciuti, e a tutti i cittadini che hanno partecipato all’inaugurazione dal direttore del distretto di Scandiano, Marco Ferri, pima della benedizione e del taglio del nastro. Adesso, da mercoledì ci sarà anche un servizio in più, il Centro di Assistenza e Urgenza, che sarà aperto nei giorni feriali dalle 20 alle 24 a completamento dell’orario del pronto soccorso, in funzione dalle 8 alle 20, e nei festivi e pre-festivi dalle 8 alle 24 in affiancamento al servizio di emergenza urgenza. Tra le raccomandazioni ai cittadini date nel giorno dell’inaugurazione, quella di telefonare sempre al numero 0522-29 0001 prima di recarsi al Cau.
“La Regione continuerà a potenziare gli investimenti sull’emergenza–urgenza e sui presidi ospedalieri territoriali dislocati sul territorio, ad integrazione delle attività svolte dall’ospedale Santa Maria Nuova – ha sottolineato Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione – Per continuare ad assicurare qualità e sistematicità nei servizi sanitari e ospedalieri è indispensabile che a livello nazionale si intervenga per aumentare il numero dei laureati nelle professioni medico-ospedaliere, assumere personale e migliorare le condizioni di lavoro, garantire la sicurezza degli operatori sul lavoro in tutti i modi possibili, scongiurando le aggressioni al personale, e soprattutto rivedere i pesanti tagli alla sanità previsti nella legge finanziaria dello Stato”.
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