REGGIO EMILIA – Uffici, servizi, locali tecnici e spazi per il deposito dei materiali. Siamo all’altezza della centrale del teleriscaldamento Rete 2: è qui che è stato allestito il campo base del cantiere del nuovo tratto della tangenziale Nord, l’infrastruttura che a Reggio Emilia si attende da quasi 30 anni, presentata come la più grande opera pubblica dal Dopoguerra in poi e concepita grazie a un complesso lavoro di progettazione di Comune e Anas. Un investimento da 190 milioni di euro che ha l’obiettivo di sgravare dal traffico la via Emilia.

I lavori entreranno nel vivo tra qualche mese. Nel frattempo, si sta procedendo con le attività preliminari. L’asse principale avrà una lunghezza di 6 km da Cavazzoli, dove arriverà il collegamento con il tratto storico della tangenziale Nord, fino a Corte Tegge. In concomitanza, saranno realizzati altri 8 km di viabilità collegata e tre piste ciclabili. Gli scavi archeologici sono cominciati a luglio, poi sono stati interrati i fili della corrente elettrica.
Il campo base è stato allestito in questi giorni, nel mezzo del tracciato. E’ in pratica il quartier generale di Anas e della De Sanctis costruzioni, il gruppo che si è aggiudicato l’appalto. Al momento, si sta lavorando per spostare le tubature sotterranee del gas e dell’acqua, per poi lasciare spazio alle ruspe. Secondo i programmi, l’opera sarà terminata tra tre anni, nel 2025.
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