REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia è allerta smog: il nostro territorio è vicino a superare la quota di sforamenti di polveri sottili consentiti in un anno e dopo cui scattano provvedimenti ristrettivi anti inquinamento. Intanto tra ieri e sabato i dati sul Pm10 in provincia hanno fatto registrare un picco sorprendente: dati riconducibili ad un evento tenutosi in Appennino.
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A Reggio Emilia da inizio anno ad oggi sono 32 i giorni in cui è stato sforato il livello di polveri sottili presenti nell’aria. Il limite annuale è di 35 sforamenti: quando questo livello viene oltrepassato le amministrazioni comunali sono chiamate a intervenire con appositi provvedimenti che prevedono limitazioni alla circolazione veicolare e anche uno o più giorni di blocco del traffico.
Facile prevedere che la quota dei 35 sforamenti possa essere presto superata nella nostra città. A lanciare l’allerta è Legambiente.
Attualmente in Italia sono 11 le città che da inizio anno sono già fuori legge: tra esse c’è la vicina Modena.
Dando un’occhiata alla media dei livelli di Pm 10 nell’aria in provincia di Reggio, consultabili sul sito internet di Arpae (l’agenzia regionale prevenzione ambiente ed energia), emergono numeri impressionanti tra l’11 e il 12 settembre rispettivamente con 124 e 143 microgrammi per metrocubo: la soglia rispetto a cui scatta l’allarme è quella fissata a 50.
Tanto per intenderci il giorno 10 settembre il livello era pari a 39 e tra il 30 agosto e il 9 settembre i livelli erano compresi tra 21 e 36.
Contattata dalla nostra redazione, Arpae, spiega che il picco è riconducibile ai dati registrati dalla centralina presente a Villa Minozzo, vicina a dove nel fine settimana si è tenuto un raduno di motocross. Un evento spot, lo definiscono i tecnici. Un evento che ha portato tante presenze in Appennino, ma che avrebbe fatto impennare, oltre alle due ruote, anche e soprattutto il livello di particolato.