REGGIO EMILIA – Le difficoltà in cui si dibatte Seta animano il dibattito pubblico per i disagi sofferti dagli utenti e per il malcontento degli autisti. Qual è il contesto nel quale queste difficoltà si sono cronicizzate? Seta svolge il servizio di trasporto pubblico sulla base di un appalto delle Agenzia della Mobilità delle province di Reggio, Modena e Piacenza, che traducono in contratti di servizio le strategie della mobilità degli enti locali. In concreto, nel 2022 Seta ha gestito corse per 29,8 milioni di chilometri, trasportando 63,3 milioni di passeggeri, in crescita sensibile sul 2021. Il 71% delle linee è gestito direttamente da Seta, il 29% è subaffidato a privati.
In provincia di Reggio i chilometri percorsi sono stati 9 milioni, i passeggeri 21 milioni e 600mila, 3,5 in più rispetto al 2021. I collegamenti verso gli istituti scolastici superiori del capoluogo e della provincia trasportano ogni giorno più di 22mila studenti. La caratteristica di questo servizio – e il suo principale elemento di debolezza – sta nel fatto che biglietti e abbonamenti coprono meno di un quarto dei costi. Anzi, per la precisione il 23%. Oltre il 57% delle entrate deriva dal corrispettivo versato dalle Agenzie della Mobilità delle tre province per il contratto di servizio e un altro 15% da contributi pubblici. Nel dettaglio, Seta nel 2022 ha incassato 67,4 milioni per il contratto di servizio e 18 milioni di contributi pubblici: nel complesso 4,3 milioni in meno rispetto al 2021.
Da dove vengono questi soldi? Restringiamo il campo di osservazione alla nostra provincia. Nel 2022 l’Agenzia della Mobilità di Reggio ha sostenuto quasi 28 milioni di costi per servizi. Si tratta in gran parte dei costi per il contratto di servizio con Seta. L’Agenzia a sua volta ha ricevuto quasi 27 milioni di contributi. 24 milioni e mezzo arrivano dalla Regione (che nel complesso ha stanziato 366 milioni per i servizi minimi del trasporto pubblico locale), il resto dai Comuni e dalla Provincia.
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