BIBBIANO (Reggio Emilia) – La misura era colma già a fine estate, trascorsa tra campagne social infamanti e strumentalizzazioni politiche. Ora è stato passato il limite, quel confine che dalla tensione e dalla preoccupazione porta alla vera e propria paura semplicemente di varcare l’ingresso del proprio luogo di lavoro.
Il vicesindaco di Bibbiano Paola Tognoni – il sindaco Carletti di fatto non è ancora tornato a essere operativo – ha deciso di ordinare l’evacuazione di tre edifici: il Comune, alcuni uffici sopra alla biblioteca e la sede dell’Unione dei comuni della Val d’Enza che si trova a Barco. Un’ottantina di dipendenti pubblici sono usciti dopo che, alle 8, un assistente sociale dello sportello area adulti ha risposto a una telefonata: dall’altra parte una voce maschile con inflessione meridionale, con altre voci in sottofondo, dopo aver lanciato offese e minacce come decine di altre volte è accaduto nei mesi successivi all’emersione dell’inchiesta sugli affidi di minori in val d’Enza è andata ancora oltre: “Ha minacciato di fare esplodere due ordigni esplosivi”, ha detto la Tognogni.
La bonifica è terminata alle 14.30. Procura e carabinieri indagano per procurato allarme e i tabulati telefonici sono al vaglio. In campo anche Digos e polizia locale. Gli uffici e il personale domani mattina saranno regolarmente aperti e operativi.
Tognoni, assieme ai colleghi di Cavriago e San Polo Francesca Bedogni e Franco Palù, ha deciso anche, oltre che di evacuare per precauzione gli edifici, di raccontare pubblicamente l’accaduto per non tacere più del livello del clima venutosi a creare attorno al comune della val d’Enza, il cui sindaco è tra i 26 indagati nell’inchiesta con le ipotesi di reato di falso e abuso d’ufficio. Al centro il presunto irregolare allontanamento dalla famiglie di alcuni minori da parte del tribunale, sulla base di relazioni di operatori sociali e psicologi ritenute dagli inquirenti redatte in modo non adeguato.
“Siamo i primi a volere che sia fatta luce in fretta – ha detto la Bedogni – ma non possiamo non preoccuparci di tutelare i lavoratori e i cittadini delle nostre comunità. Ci sono valori che non possono essere sacrificati sull’altare di un risultato elettorale. Parliamo di convivenza civile e rispetto delle istituzioni, pur nella divergenza di opinioni”. “Abbiamo bisogno di essere ascoltati. Questo è un territorio che è sempre stato abituato a vivere in pace – ha aggiunto Palù – e vuole continuare a farlo. Vorrei che questo fosse percepito sia dalla politica che dai mezzi di comunicazione”.
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